Chirurgia del ginocchio
Approfondimenti medici sugli interventi e le patologie

Artroprotesi ginocchio

La Gonartrosi o artrosi del ginocchio è la causa più frequente di protesizzazione del ginocchio. Consiste in una usura delle cartilagini articolari con progressiva deformazione dell’articolazione.

Attenzione, si avvisa che il video contiene immagini chirurgiche.


La Gonartrosi o artrosi del ginocchio è la causa più frequente di protesizzazione del ginocchio, consiste in una usura delle cartilagini articolari (femore – tibia - rotula) con progressiva deformazione dell’articolazione.
Deviazioni dell’asse anatomico del ginocchio in varismo o valgismo possono essere la causa predisponente allo sviluppo di una artrosi del ginocchio.
Precedenti interventi chirurgici come le meniscectomie artrotomiche in giovane età, le fratture dei condili femorali o del piatto tibiale ma anche della rotula possono determinare un quadro degenerativo a carico di questa articolazione, caratterizzato da un quadro artrosico più o meno accentuato.
Una ulteriore patologia che puo’ portare ad una protesizzazione del ginocchio è l’artrite reumatoide
L’usura delle cartilagini articolari e la deformazione dell’articolazione portano inevitabilmente alla comparsa di dolore e limitazione funzionale del ginocchio.

 

1. QUALI SINTOMI PROVOCA LA GONARTROSI 

  • Dolore
  • Limitazione funzionale articolare (rigidità)
  • Cedimento articolare
  • Gonfiore (versamento articolare)
  • Ipotrofia dei muscoli della coscia
  • Difficolta’ alla deambulazione

 

2. COME VIENE DIAGNOSTICATA UNA GONARTROSI 

Il processo diagnostico che porta alla diagnosi nasce:

  • Da un’esaustiva raccolta anamnestica della sintomatologia presentata dal/la paziente
  • Dall’esecuzione di test clinici durante la visita con lo specialista ortopedico
  • Da esami strumentali che permettono di confermare l’ipotesi diagnostica, tra gli esami di fondamentale utilità ricordiamo la radiografia del ginocchio e la proiezione assiale di rotula.

Ulteriori esami come la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) possono, in casi specifici, risultare di aiuto per giungere alla diagnosi.

 

3. CHE TIPO DI INTERVENTO VERRÀ ESEGUITO E CHE TIPO DI ANESTESIA VERRÀ PRATICATA

Esistono diversi interventi chirurgici e molteplici protesi utilizzate per correggere questa patologia. 
Schematicamente possiamo dividere le tecniche di protesizzazione del ginocchio in due categorie:

  • protesi totali del ginocchio nelle quali viene sostituita l’intera articolazione
  • protesi monocompartimentali del ginocchio nelle quali viene sostituito un solo compartimento articolare con conservazione dei legamenti crociati (minore invasività e maggiore propiocezione).

La scelta del tipo di impianto è legata al grado di compromissione artrosica del ginocchio che può interessare un solo compartimento o tutti e tre i compartimenti e altri parametri come grado di deviazione, rigidità articolare, lesione del legamento crociato anteriore.
Utilizziamo un  accesso anteriore al ginocchio che lascerà una cicatrice di circa 15 cm (8-10 cm mediale o laterale nel caso della protesi monocompartimentale), dopo essere giunti all’articolazione, si procederà con appositi strumenti alla preparazione delle superfici articolari articolari del ginocchio (condili femorali, piatto tibiale, rotula). L’intervento chirurgico termina con l’inserimento delle componenti protesiche femorale , tibiale, l'inserto articolare e le successive prove funzionali per poi passare alla sutura per strati dell’incisione.
La protesizzazione della rotula viene da noi eseguita solo in particolari situazioni (circa 5% dei casi).
La durata media della procedura chirurgica è di circa 75 minuti.
In tutti i casi ove è possibile (circa il 90%) si esegue una anestesia selettiva (epidurale) con lieve sedazione; se diversamente non è possibile tale procedura per vari motivi (valutati dall’equipe di anestesia) verrà effettuata una anestesia generale.

 

4. ESISTONO EVENTUALI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE?

Le terapie conservative (mediche – fisiche) vanno ad agire sugli effetti della patologia (dolore – limitazione funzionale) e non sulla causa (alterazione anatomica) portando a risultati parziali ed assolutamente transitori.

 

5. COME SARÀ IL DECORSO POST OPERATORIO?

Dalla 1° giornata postoperatoria inizia la rieducazione al letto e al cammino con un fisioterapista. 
I punti di sutura vengono rimossi dopo 13 giorni.
La dimissione avviene dopo in periodo variabile da 7 a 14 giorni (tale variabilità è legata a vari parametri come : tipo intervento - età – condizioni generali – motivazione paziente – etc.) .
Il programma riabilitativo prosegue ambulatorialmente con modalità e tempistiche variabili in relazione a eta’ – condizioni generali – motivazione del paziente.
A distanza di 2 mesi circa, si effettuerà il controllo radiografico e la visita ortopedica. Tali controlli saranno ripetuti a  6 e 12 mesi e quindi una volta ogni anno.

I pazienti sottoposti a questa procedura chirurgica seguono un programma di educazione sanitaria che inizia al momento del prericovero e prosegue fino al followup a distanza – Patient educational recovery.

Per ulteriori approfondimenti: Studio Camos Castellanza - Varese, Meditel Saronno - Varese, Columbus - Milano , Istituto Clinico Villa Aprica - Como, MedCross Lipomo - Como, Medeor Cavallasca - Como - Centro Diagnostico Comense CDC -Como.

Parole chiave: artrosi ginocchio - protesi ginocchio - ortopedico


Attenzione, si avvisa che il video contiene immagini chirurgiche.


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